La Biblioteca Braidense, dove si conserva l’autografo del Cinque maggio di Alessandro Manzoni, non poteva mancare, il 5 maggio 2021, all’appuntamento celebrativo dei 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte.
Dal 5 maggio al 10 luglio 2021 sarà dedicata a Napoleone Bonaparte la mostra “La Milano di Napoleone: un laboratorio di idee rivoluzionarie. 1796-1821”, che espone rarissimi documenti e autografi dell’epoca. La rassegna, a distanza di due secoli dalla scomparsa di Napoleone vuole mostrarne la forza delle idee innovative, le passioni, i contrasti, le contraddizioni, da cui è comunque nata l’Italia europea che è nostra. Un laboratorio cui partecipano, tra i molti, intellettuali come Vincenzo Cuoco, Vincenzo Monti, Ugo Foscolo, Giuseppe Bossi, e in cui si sviluppa una riflessione della quale l’ode di Manzoni lascia a noi posteri il più memorabile sguardo retrospettivo.
Gli anni che vanno dall’arrivo dell’esercito della Francia repubblicana alla Restaurazione che segue la sconfitta di Napoleone Bonaparte, sono anni intensissimi, che rivoluzionano l’assetto politico e culturale dell’Italia, gli anni in cui nasce il senso di una nazione moderna e si crea un primo Stato unitario che porta il nome di Italia. Milano ne è la capitale, e a quel periodo la Braidense deve la qualifica di Nazionale. A questo momento particolare che ha segnato la vita politica e culturale di Milano,
“La maggior parte di noi immagina Napoleone già come un imperatore, o in sella al suo cavallo come un nuovo Alessandro. In realtà, Napoleone arrivò in Italia come il più giovane generale della rivoluzione francese, espressione dei valori illuministici.
Duecento anni dopo la sua morte, la Biblioteca guarda come Brera fu forgiata nel calore della rivoluzione e temperata dagli ideali dell’Illuminismo” dichiara James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense.
Dalle premesse poste nella Milano illuminista alla giornata drammatica dell’uccisione di Prina, dal rinnovato classicismo di Monti e Foscolo alla sua crisi e al confronto con la cultura romantica, dal «servo encomio» al «codardo oltraggio», dall’opposizione di Foscolo alla nostalgia di Stendhal, dalla fondazione del Teatro patriottico alla poesia di Carlo Porta, dal concorso su Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità dell’Italia ai nuovi codici legislativi: tanti percorsi di un tratto straordinario di storia che da Milano si intrecciano con l’Italia e con l’Europa.
Percorsi che i visitatori potranno rivivere attraverso i documenti spesso rarissimi esposti nelle bacheche: autografi di Pietro Verri, la prima edizione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis e quella dei Sepolcri, un esemplare postillato da Stendhal, e molto altro, per ammirare infine le stesure autografe del Cinque maggio e i documenti della sua larga diffusione, compresa la traduzione di Goethe, nonostante il divieto della censura milanese.
La mostra, a cura di Giorgio Panizza e Giulia Raboni, con la collaborazione di Gianluca Albergoni, Alviera Bussotti, Margherita Centenari, Aldo Coletto, Christian Del Vento, Matilde Esposito, Loredana Garlati, Mariella Goffredo, Carmela Marranchino, Alessandro Morandotti, Mauro Novelli, Duccio Tongiorgi, espone 147 opere, delle quali 123 del patrimonio conservato nella biblioteca e 24 da altre istituzioni che hanno prontamente risposto all’appello. (Centro Nazionale Studi Manzoniani, Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei di Pavia, Biblioteca delle Civiche raccolte storiche di Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, Società Storica Lombarda di Milano, Biblioteca Sormani – Centro stendhaliano di Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana di Milano, Biblioteca Civica C. Bonetta di Pavia, Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico di Milano).
Arricchiscono il percorso i ritratti di tre protagonisti, in quadri che fanno parte del patrimonio della Braidense: gli oli su tela di Giuseppe Diotti, Ritratto di Napoleone I imperatore (1810); di Filippo Pistrucci, Ritratto di Ugo Foscolo (1822), che riporta sul verso una redazione autografa del sonetto-autoritratto di Foscolo; e quello con Alessandro Manzoni a 20 anni (1805), già attribuito a Maria Cosway.
La mostra, inserita nelle iniziative del Comitato per il bicentenario napoleonico 1821-2021, sarà visibile a maggio sulla piattaforma BreraPlus+ con i curatori che illustreranno la rassegna attraverso una visita guidata on line.